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La Madonna torna al Santuario. Ma cosa resta in paese? Una proposta

Con la processione conclusiva che il 4 agosto sera parte dal centro di Cassano per giungere al Convento, si conclude come da tradizione la Festa Patronale dedicata alla Madonna degli Angeli. La statua della Madonna torna a casa, nel suo santuario, dal quale veglia la nostra comunità. Mentre tutti ci auguriamo, come i nostri avi, che l’anno prossimo la festa sarà ancora più bella (“chiù maggiore all’uanne ce vene”), offriamo ai nostri lettori uno stralcio di una riflessione-proposta del nostro Direttore, pubblicata integralmente su “La voce del paese”.

Una idea per aprire un dibattito e valutare la proposta.

È un legame inscindibile quello che lega Cassano ed i cassanesi – quelli che qui sono nati o hanno scelto di viverci e pure quelli che ci abitano semplicemente – alla Madonna degli Angeli. L’abbiamo detto da sempre e lo ripetiamo: la Festa Patronale di agosto e la Festa della “Madonne dde basce” di maggio sono feste identitarie, che racchiudono l’essenza del popolo cassanese, della sua storia millenaria, della memoria sociale di questo luogo. Se facessimo un sondaggio e chiedessimo ad un campione statisticamente rilevante di cassanesi qual è il luogo più iconico, riconoscibile e affettivamente significativo del nostro abitato, siamo sicuri che il 99% risponderebbe: il Convento! Ovvero il luogo dove la Madonna degli Angeli si è manifestata agli abitanti di Cassano a metà dell’anno 1200, laddove ancora ci guarda e ci invita a credere in suo figlio, Gesù.

Eppure…eppure…

Cassano non ha una via, una piazza, un luogo toponomastico dedicato alla Vergine degli Angeli; non c’è una strada, un vicoletto del centro storico ma neanche uno slargo che porti il nome di Maria. Neppure il piazzale del Santuario è dedicato alla Madre di Cristo ma – giustamente – al sacerdote don Domenico De Consolibus e al notabile Bartolomeo Cimbrone che, fra gli altri, sostennero la edificazione del Santuario, nel 1469. In paese non c’è un segno visibile, pubblico, riconoscibile della presenza della protettrice di Cassano. A parte il Convento, ovviamente. “Cassano paese mariano”, come giustamente ricordava in una sua opera il compianto Tonino Giordano, non ha fra i propri luoghi di vita qualcosa che ricordi la Madonna degli Angeli, come se dopo il 4 agosto la stessa debba restare confinata lì dove è apparsa per la prima volta l pio sacerdote che l’ebbe in sogno, come recita la simil-leggenda.

Perché, allora, non pensare a consacrare la cittadina cassanese alla Madonna degli Angeli, visto il legame sì forte con la stessa? Perché non rendere visibile questo legame, questa consacrazione con una statua, un monumento, tutto da creare e installare in un luogo centrale del paese, ad esempio nella attuale Piazza Garibaldi, magari ridenominandola, almeno nella parte nuova “Piazza Madonna degli Angeli”?

Consacriamo alla Madonna che veneriamo al Santuario le nostre case, le nostre piazze, le strade ed i luoghi dove si vive, lavora, prega e soffre si potrebbe dire in modo autenticamente laico, cioè una vera laicità che comprende e non esclude la religione, ma anzi riconosce la priorità e la superiorità del soprannaturale anche in ordine al vero bene pubblico! 

Un atto di fede, certo ma un riconoscimento anche per coloro che non credono nel Dio di Abramo e di Mosè e in suo figlio Gesù Cristo ma in altre figure religiose o fanno dell’ateismo il proprio stile di vita, proprio per il legame storico-antropologico di cui prima dicevamo.

(…)

Con la consacrazione alla Madonna degli Angeli e il segno visibile di un monumento e la dedica di un luogo fisico ad essa, Cassano potrebbe rinsaldare quei segni che la legano a quello scrigno di virtù e bellezza che è la Grotta del Convento, a ricordo imperituro, visibile e quotidiano del legame che tutti noi abbiamo con la Vergine.

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