Rotatoria del “Sacro Cuore”: si chiude il contenzioso
Atto finale – almeno si spera – per la trentennale vicenda della rotatoria presso il quartiere “Sacro Cuore”, fino ad oggi utilizzabile solo a metà.
A maggioranza e con il voto contrario dell’opposizione, il Consiglio Comunale di questa mattina – presieduto dal Sindaco Del Re visto che la Presidente Simonetti era assente, per incompatibilità con gli argomenti in discussione essendo imparentata con alcuni dei proprietari dell’area oggetto di discussione *** – ha deciso di aprire una transazione con i proprietari delle aree acquisite ed occupate indebitamente nel lontano 1996 dal Comune, aprendo una serie di contenziosi e cause (ben 21 fino ad oggi!) con la prospettiva di arrivare addirittura alla CEDU, la Corte Internazionale per i Diritti dell’uomo da parte delle parti ricorrenti.
Che cosa prevede, dunque, la transazione?
Il Comune pagherà ai proprietari 130mila euro ed in cambio avrà la proprietà piena della restante parte della rotatoria, che si potrà subito ripristinare ed aprire al traffico veicolare, senza che i proprietari abbiano null’altro a pretendere.
Critici i consiglieri di opposizione Angelo Giustino e Annamaria Caprio secondo i quali si tratta di un vero e proprio “regalo” che il Comune fa a privati cittadini: “quell’area ha un valore venale – hanno spiegato i componenti di “Cassano Avanti” – di 13mila euro, come certificato dall’esperto del Tribunale per cui stiamo pagando dieci volte tanto un pezzo di campagna!”, facendo notare a più riprese che agli atti non solo mancavano diverse carte ma soprattutto non c’era la Relazione di merito della Responsabile al Contenzioso del Comune, la dott.sa Tummolo.
Il Consigliere di maggioranza Damiano Baldassarre, memoria storica del Consiglio, ha fatto maggiore chiarezza: “ci copriremmo di ridicolo dinanzi alla popolazione se adesso – come ci obbliga l’ultima sentenza del Consiglio di Stato – dovessimo andare a fare il ripristino dei luoghi, dunque smantellare l’asfalto, le strutture, la pubblica illuminazione e via dicendo; quindi portare la terra e ripiantare le essenze che c’erano all’epoca (nel 1996) per poi avviare l’esproprio, con la speranza che questa volta non si dia adito a contenziosi e dunque ricostruire il pezzo di rotatoria e tutte le strutture che oggi già ci sono….”, il tutto per la cifra, preventivata dall’Ufficio Tecnico del Comune, di non meno di 200mila euro oltre i tempi di attesa molto lunghi per le opere pubbliche.
“Il nostro voto è no – ha ribadito il capogruppo Francesco Cavalluzzi – ed auspico che non vi siano state, nella costruzione del provvedimento, condizionamenti esogeni: siamo tutte persone per bene, qui dentro e dunque voglio credere alla buona fede di tutti”.
Si chiude, dunque, una vicenda legata al vecchio, seppure ancora vigente, Piano Regolatore pensato malissimo e realizzato ancora peggio, con conseguenze che ancora oggi siamo qui a pagare come cittadini.
Dal punto di vista formale, la scelta del Consiglio non appare certo del tutto cristallina ma se si ragiona col buon senso, che spesso manca nelle Pubbliche Amministrazioni, la scelta è senza dubbio condivisibile: perché spendere più soldi e più tempo per completare un’opera, pur di non acquisirla già fatta, pagando alcuni privati?
*** circostanza smentita dalla Presidente: https://cassano.lavocedelpaese.info/la-simonetti-smentisce-nessuna-parentela-con-i-proprietari-della-rotatoria/