Attualitàprimo piano

“Una rosa per Norma Cossetto”, un fiore che non appassisce

di Antonia Depalma 

Il 4 ottobre ricorre l’anniversario della morte di Norma Cossetto – giovane studentessa istriana iscritta presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Padova  – uccisa nel 1943 a Visignano dai partigiani jugoslavi nelle foibe di Villa Suriani.

Figlia di Giuseppe, dirigente locale del Partito Nazionale Fascista e ufficiale della Milizia Volontaria per La Sicurezza Nazionale, Norma Cossetto – fu convocata, all’indomani dell’armistizio avvenuto l’8 settembre, presso il comando partigiano, rifiutandosi di rinnegare la sua adesione al Partito Fascista; la studentessa di ventitré anni fu, il giorno dopo, arrestata assieme ad alcuni membri della sua famiglia e condotta all’ex caserma della Guardia di Finanza di Parenzo ove la sorella Licia vi si recò più volte per implorarne il rilascio. Norma Cossetto, durante la sua prigionia che precedette l’infoibamento, fu sottoposta ad atroci sevizie e violenze sessuali.

A Cassano delle Murge – come in circa quattrocento città italiane – in data 4 ottobre è stata vissuta la rievocazione del martirio di Norma Cossetto, che – oltre a celebrare il sacrificio per l’amore di una ideologia ed un’identità nazionale – vuole difenderne la memoria; la commemorazione si tiene con l’importante collaborazione dell’Associazione Cultura & Identità, e dell’Associazione Nazionale Sottufficiali d’Italia, con il patrocinio dell’Associazione Nazionale Ciechi di Guerra, l’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia, l’Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia, l’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon, l’associazione Nazionale Volontari di Guerra e il Comitato Tricolore Italiani nel Mondo.

L’evento, inoltre, gode del patrocinio di Regioni, Province e Comuni: a tal proposito, una rappresentanza dell’amministrazione comunale – formata dal sindaco, Davide Del Re, dall’assessore alla cultura Vito Lionetti, dall’assessore all’ambiente e al turismo Ivan Aloisio e dalla Presidente del Consiglio Stefania Simonetti – ha partecipato alla manifestazione del memento del martirio organizzato dall’Associazione No More Difesa Donna e dal Comitato 10 febbraio, con il patrocinio del Comune di Cassano.

Nel discorso introduttivo all’evento commemorativo, l’alpino Francesco Casamassima – a seguito del picchetto d’onore fatto dalle Forze dell’Ordine verso la medaglia d’oro al valore civile, conferita a Norma Cossetto nel Presidente della Repubblica, Carlo Azelio Ciampi – ha ricordato l’atto di vandalismo e oltraggio alla memoria della studentessa istriana, avvenuto a Cassano a seguito dell’intestazione del giardino pubblico, situato tra via Fratelli Rosselli ad angolo con via Salvo d’Acquisto, in passato dedicata al leader socialista Pietro Nenni e, con delibera del 16 luglio 2020, denominato alla memoria di Norma Cossetto.

L’alpino Franco Casamassima ha ripercorso, con il suo intervento, il sacrificio della ventenne che, ottant’anni fa – dopo essere stata sequestrata, torturata e violentata – fu gettata, ancora in vita, nella foiba profonda 130 metri di Villa Suriani.

“«Un fiore che non appassisce» è lo slogan scelto per la quinta edizione della manifestazione patriottica « Una Rosa per Norma Cossetto», evento con il quale si vuole ricordare la nobilissima figura della medaglia d’oro al merito civile dedicata a colei che, nel 1943, pagò con la sua vita la sua fede per l’Italia.” ha dichiarato Raffaella Casamassima, sul discorso pubblicato lo scorso 26 settembre dal Comitato 10 febbraio il quale sostiene che, “mentre i veri Patrioti commemorano, c’è in Italia chi, ancora, non si arrende all’evidenza dei fatti storici e cerca di sminuire la sofferenza e il dolore di Norma, delle vittime delle foibe e dei trecentocinquantamila italiani che furono costretti ad abbandonare le loro case ed essere esuli in Patria”.

Un ricordo, quello della giornata del 4 ottobre, che deve ricordare a tutti i cittadini che ciascuno ha il proprio pensiero: “Questo giardino non è l’unico ad essere dedicato alle vittime della cattiveria umana; vi è anche il parco giochi, alla zona Sacro Cuore, dedicato ai martiri delle foibe perchè è importante conservare nella nostra Repubblica simboli che dimostrano a cosa può portare la prevaricazione dell’uomo, lo sconfinamento ideologico e, soprattutto, il non-rispetto delle diversità; i fatti che legano le violenze subite da questa giovanissima ragazza ci dimostrano che bisogna difendere quello in cui si crede e, soprattutto, non bisogna piegarsi all’omologazione.

Oggi, questo deve ricordare a tutti noi che, pur nel rispetto di pensieri politici e convinzioni diverse, l’essere umano dev’essere sempre posto al centro assieme alla salvaguardia dell’umanità, che non deve mai venire meno” ha affermato il Primo Cittadino, Davide Del Re.

Particolarmente commovente è stato il discorso letto e interpretato da Doralisa Campanella che ha attribuito a Norma, donna, il simbolo della lotta alla violenza di genere con parole che invitano ad una profonda e comune riflessione: “Quando le donne parlano della violenza che subiscono, sono loro che sanno da dove incominciare a raccontarla: uno schiaffo, un calcio o una morte sono violenza, nessuno lo mette in discussione. Ma la violenza non incomincia da quei gesti. E’ una cultura ed attraversa tutti i contesti della vita di una donna” è con questo incipit che la lettrice ha voluto rimarcare la situazione di discriminazione e violenza contro le donne che affligge una società che, ancor ‘oggi, fatica a riconoscere una completa parità nei diritti, nei doveri e nei poteri.

I cittadini, le associazioni e gli enti locali, nel 2023, sono uniti per non far appassire quel bellissimo fiore cresciuto in fondo ad una foiba” ha dichiarato il Comitato nella sua lettera di ringraziamento ai tanti volontari, invitando a non dimenticare mai la storia di coloro che hanno sacrificato la loro vita, come Norma Cossetto, in nome della propria identità e ideologia.

La corona di fiori donata alla memoria di Norma Cossetto dalla ditta cassanese “Il portico dei fiori” di Francesco Smaldino è stata deposta dall’artista cassanese, Michele Petruzzellis.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *