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Autoliquidazione Inail: chi deve farla entro il 16 febbraio

Il datore di lavoro è sempre tenuto a far sì che il proprio lavoratore o dipendente possa svolgere la mansione in totale sicurezza. La gestione di questa particolare forma di assistenza ai lavoratori spetta all’Istituto Nazionale delle Assicurazioni contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL).

Tra i tanti adempimenti obbligatori per il datore di lavoro c’è anche l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le cosiddette malattie professionali, ovvero quelle patologie che possono insorgere a causa di condizioni all’interno degli ambienti lavorativi che violano la normativa. Si tratta dell’autoliquidazione INAIL, ovvero la modalità attraverso cui ogni anno il datore di lavoro paga il premio infortuni e malattie professionali, il premio silicosi ed asbestosi nonché il premio speciale artigiani. 

Ma come si calcola autoliquidazione INAIL? In cosa consiste? Tramite l’autoliquidazione annuale dei premi, l’INAIL procede anche alla riscossione dei contributi associativi per conto delle associazioni di categoria convenzionate. Sarà lo stesso datore di lavoro a calcolare la misura del premio dovuto all’INAIL, effettuando poi il versamento tramite l’autoliquidazione. Solitamente, il pagamento annuale viene praticato utilizzando il modello F24 EP se si tratta di enti pubblici; per i privati, invece, il modello di riferimento è l’F24. 

Ma come funziona esattamente l’autoliquidazione INAIL, e quali sono i compiti del datore di lavoro? Entro il 16 febbraio di ogni anno, il datore di lavoro deve effettuare il calcolo del premio anticipato per l’anno in corso, al quale bisogna aggiungere il conguaglio per l’anno precedente (che viene comunemente descritto come “regolazione”): questo calcolo viene fatto in base alle retribuzioni effettive dell’anno precedente. La somma della rata e della regolazione, fatte salve eventuali riduzioni contributive, danno la cifra complessiva del premio di autoliquidazione. L’ultimo passaggio è proprio quello del versamento, da fare con i due modelli descritti in precedenza a seconda se si tratti di un pubblico o di un privato.

Molto spesso viene chiesto se l’autoliquidazione INAIL deve essere necessariamente erogata in un’unica soluzione oppure è possibile anche effettuare un versamento a rate. In realtà l’ipotesi è consentita, tramite un pagamento di quattro rate trimestrali, ognuna delle quali corrisponde ovviamente al 25% della somma complessiva del premio annuale: l’importante è che il datore di lavoro comunichi l’intenzione di effettuare l’autoliquidazione INAIL a rate tramite la dichiarazione delle retribuzioni telematica, che deve essere completata e presentata entro il 28 febbraio. La scadenza del pagamento è il 16 febbraio in unica soluzione, diversamente a rate la prima il 16 febbraio, la seconda il 16 maggio, la terza il 20 agosto e l’ultima il 16 novembre, ad ogni versamento successivo al 16 febbraio deve essere applicato un tasso d’interesse, in pratica sono le stesse date dei versamenti INPS gestione lavoratori autonomi.

Va precisato che se si sceglie la modalità a rate si deve accettare che per le rate successive alla prima venga applicato il tasso medio di interesse dei titoli di Stato. Se il datore di lavoro decide ad un certo punto di interrompere la modalità a rate e di tornare all’autoliquidazione INAIL in un’unica soluzione, deve ugualmente provvedere a comunicarlo al servizio telematico. 

Un esempio di calcolo di Autoliquidazione INAIL

In genere i servizi telematici sono due, “Alpi online” e “Invio telematico dichiarazione salari”, che vengono utilizzati dai datori di lavoro titolari di posizioni assicurative territoriali (PAT) o da intermediari consulenti aziendali delegati. Per coloro che invece appartengono al settore marittimo e sono titolari di PAN (posizioni assicurative navigazione), il servizio a cui inviare la dichiarazione è “Invio retribuzioni e calcolo del premio”. 

Facciamo un esempio per capire meglio come funziona il calcolo del premio:

  • la Ditta Alfa, che ha due dipendenti che svolgono attività d’ufficio, è soggetta al tasso del 15 per mille;
  • se la retribuzione complessiva annuale dei lavoratori è pari a 40mila euro, la ditta deve pagare, quale premio Inail, 600 euro (40mila diviso 1.000 per 15).

Ai soci ed ai familiari, che solitamente prestano la propria opera senza una specifica retribuzione, si applica una retribuzione annua convenzionale. Le retribuzioni convenzionali si applicano anche agli artigiani, alle aziende della piccola pesca, a insegnanti e studenti.

Per l’autoliquidazione INAIL sono previsti anche riduzioni, sgravi e incentivi per tutte quelle aziende che non hanno subito infortuni e soprattutto sono in regola con tutta la normativa sulla sicurezza.

CdL Massimo Arganese

Studio Arganese & Partners

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