Festa Patronale, Larato: serve un cambio di passo
A sette mesi dalla Festa Patronale 2024, abbiamo posto alcune domande al presidente delegato del Comitato Festa, Michele Larato sia per quel che riguarda l’andamento dei festeggiamenti che idee e strategie per il futuro.
La prima domanda è di rito: com’è andata la festa del 2024?
Prima di tutto voglio dare una risposta da fedele: le celebrazioni sono state molto partecipate sia al santuario sia presso le parrocchie. Forse un po’ meno partecipate le processioni anche per l’inconveniente della pioggia la sera del 3 agosto. Forse bisogna continuare a rivedere qualche percorso che possa toccare anche altre zone del nostro paese. Da cittadino ho visto le nostre strade e la nostra piazza piene di gente. Persone che sono tornate al loro paese natale, altri che dai comuni limitrofi e non, hanno voluto vivere la nostra festa, senza dimenticare i nostri concittadini che hanno partecipato numerosi.
Quali sono state le impressioni positive e negative che ha avvertito?
Indubbiamente quelle positive che ho avvertito come credente è un senso di fede popolare molto presente. Sembra strano ma vedere gli occhi lucidi al passaggio del simulacro del Vergine degli Angeli ripaga di tutto il lavoro che si fa per organizzare la festa. Inoltre ritengo che il nostro paese è bellissimo e dobbiamo valorizzarlo ed apprezzarlo: dobbiamo curare il luogo dove viviamo sia durante la festa sia durante il resto dell’anno.
Negli anni scorsi nei mesi successivi la Festa Patronale avete reso pubblico il bilancio. Come mai ad oggi non è stato ancora fatto?
Purtroppo quest’anno il ritardo è dovuto a questioni burocratiche. Nei mesi precedenti la festa abbiamo presentato una domanda di contributo alla Camera di Commercio di Bari. Il nostro progetto è stato accettato ma ad oggi non ancora liquidato. Il bilancio è pronto e conteggiando anche il contributo della si chiude con un passivo.
Perché questa perdita ed a cosa è dovuta?
Strutturare una festa per cinque giorni è oneroso e non facile. I contratti si stipulano mesi prima per le luminarie, il concerto, le bande musicali e i fuochi. Inoltre l’aumento dei costi per la sicurezza, i costi dell’energia elettrica, gli allestimenti e le altre attività realizzate non sono state coperte dalle offerte e sponsorizzazioni che abbiamo ottenuto. La nota dolente è legata alla raccolta delle offerte: molti che sostenevano con generosità e convinzione sono venuti meno; abbiamo dovuto prendere atto dei dinieghi di alcune attività importanti del nostro paese che hanno scelto di non sostenere la festa, pur riconoscendo i benefici che traggono dalla stessa e la promessa di sostegno non mantenuta per i costi a copertura di una serata particolare. Il grazie più sentito e sincero a tutte le attività, non poche, che hanno sostenuto e speriamo sosterranno ancora, così come non possiamo dimenticare il sorriso e la frase con cui alcune persone hanno accolto i membri del comitato nel giro del paese: “Vi stavo aspettando”. Una carezza che ha riempito di gioia e forza.
Proposte per il 2025?
Alla luce di quanto detto, quest’anno limiteremo un po’ le spese. I giorni della festa religiosa resteranno quattro dal 1 al 4 agosto. Le manifestazioni civili saranno solamente dal 1 al 3 agosto, rimodulando un po’ gli eventi. La speranza e l’augurio è che non si dimentichi che la “Festa grande” richiama tutta la cittadinanza e non solo, molti fedeli provengono dai paesi limitrofi; che si vada verso una composizione armonica delle diverse iniziative presenti nel territorio, tutte lodevoli ma con impatti e impegni diversi. Forse dovremmo chiederci se vogliamo ancora la Festa Patronale con tutte le manifestazioni collaterali e se la riconosciamo come momento privilegiato, tradizionale e storico dell’incontro di comunità umana e cristiana. Questo porterà a sostenerla con convinzione, a viverla a promuoverla. Si riuscirà a comporre un cartellone delle varie iniziative civili, sportive e culturali considerando che da sempre e fin quando lo riterremo importante i primi giorni di agosto sono tutti dedicati alla Regina degli Angeli, ai suoi devoti e a quanti vivono la festa o rientrano nel proprio paese per viverla.