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Ravvedimento operoso – salva commercio: quali novità?

di Massimo Arganese – Consulente del Lavoro

La misura contenuta nel Decreto Energia 2023 con l’art. 5 “Violazioni degli obblighi in materia di certificazione dei corrispettivi” apre la strada al ravvedimento operoso per le violazioni fiscali relative a scontrini, fatture o ricevute. In pratica i contribuenti che abbiano commesso tali violazioni dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2023 potranno rimediarvi attraverso il ravvedimento operoso, purché il processo sia completato entro il 15 dicembre 2023. Questa opportunità si applica alle violazioni non già oggetto di contestazione entro la data di perfezionamento del ravvedimento, con la possibilità di constatare tali violazioni fino al 31 ottobre 2023.

Cos’è il Ravvedimento Operoso?

Il ravvedimento operoso è una procedura che consente ai contribuenti di regolarizzare le violazioni fiscali commesse, pagando le relative sanzioni in misura ridotta e incoraggiare il rispetto delle norme fiscali e permettere ai contribuenti di rimediare a errori o omissioni senza dover affrontare sanzioni eccessivamente onerose.

Le Violazioni Fiscali sui Corrispettivi

Le violazioni degli obblighi in materia di certificazione dei corrispettivi possono riguardare una serie di situazioni, tra cui:

  • Mancata emissione o registrazione di scontrini o ricevute fiscali;
  • Emissione di scontrini o fatture false o irregolari;
  • Omissione o irregolarità nella registrazione delle operazioni fiscali;
  • Altro genere di violazioni legate ai corrispettivi.

Chi Può Beneficiare del Ravvedimento Operoso?

Secondo quanto stabilito dal decreto, i contribuenti che abbiano commesso una o più violazioni degli obblighi relativi ai corrispettivi dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2023 possono usufruire del ravvedimento operoso senza che le stesse siano già state oggetto di contestazione entro la data in cui il contribuente decide di avviare il processo di ravvedimento.

Scadenze Importanti

Per beneficiare del ravvedimento operoso, i contribuenti devono rispettare alcune scadenze chiave:

  1. La data di perfezionamento del ravvedimento deve avvenire entro il 15 dicembre 2023.
  2. Le violazioni possono essere constatate fino al 31 ottobre 2023.

Ciò significa che i contribuenti hanno un periodo di tempo limitato per valutare la loro situazione fiscale, identificare eventuali violazioni e avviare il processo di ravvedimento.

Benefici del Ravvedimento Operoso

Il principale beneficio del ravvedimento operoso è la riduzione delle sanzioni fiscali. In particolare, le sanzioni ridotte possono variare a seconda del momento in cui il contribuente decide di avviare il processo di ravvedimento:

  • Ravvedimento a giorni: Se il contribuente si avvale del ravvedimento entro 14 giorni dalla data di notifica dell’atto di accertamento, la sanzione viene ridotta al 1/10 dell’importo originale.
  • Ravvedimento a mesi: Se il contribuente si avvale del ravvedimento entro il termine di 90 giorni dalla scadenza del termine di presentazione della dichiarazione o dal momento in cui è stato commesso l’errore, la sanzione viene ridotta alla metà dell’importo originale.
  • Ravvedimento a saldo: Se il contribuente si avvale del ravvedimento entro il termine di 90 giorni dalla scadenza per il versamento dell’imposta, la sanzione viene ridotta al 30% dell’importo originale.

Come Avviare il Ravvedimento Operoso

Per avviare il ravvedimento operoso, i contribuenti devono presentare una specifica dichiarazione all’Agenzia delle Entrate, tale dichiarazione deve contenere tutte le informazioni necessarie per identificare la violazione fiscale, compreso l’importo dovuto.

C’è da dire che il ravvedimento operoso rappresenta un’opportunità importante per i contribuenti che hanno commesso violazioni fiscali relative ai corrispettivi. Consentendo una riduzione delle sanzioni, questa procedura incentiva il rispetto delle norme fiscali e offre ai contribuenti la possibilità di regolarizzare la propria situazione fiscale in modo vantaggioso. Tuttavia, è fondamentale rispettare le scadenze e le condizioni previste dalla legge per beneficiare appieno di questa opportunità. Pertanto, i contribuenti che ritengono di aver commesso violazioni fiscali dovrebbero consultare un professionista fiscale o l’ufficio delle entrate competente per valutare la loro situazione specifica e prendere le misure necessarie per il ravvedimento operoso.

La norma introdotta dal decreto energia è stata definita “salva commercio”, non tanto per la possibilità di beneficiare del ravvedimento operoso ma in ragione dell’ulteriore novità prevista dal testo del provvedimento.

Al ravvedimento anche post constatazione si affianca infatti la sospensione della sanzione accessoria, applicata in caso di quattro violazioni in cinque anni – anche se relative a giorni diversi – che comporta la sospensione della licenza o dell’attività, fino a sei mesi in caso di violazioni in materia di certificazione dei corrispettivi di importo superiore a 50.000 euro.

Il decreto energia salva molte partite IVA dalla chiusura, a patto che entro il 15 dicembre vengano regolarizzate le violazioni commesse mediante il ricorso al ravvedimento operoso e secondo i criteri previsti.

CdL Massimo Arganese

Studio Arganese & Partners

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