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“La fontana racconta”: la mostra al Museo Civico

di Antonia Depalma

Negli ultimi anni del XIX secolo – a seguito di una grave epidemia di Colera che, nel 1868, aveva colpito la popolazione – con il Regio Decreto si autorizzò lo stanziamento di una somma pari a 120 mila lire, atta ad avviare lo studio di un progetto tecnico che avrebbe avuto come scopo la fornitura di acqua potabile in Puglia.

Nel Comune di Avellino, in quegli anni, fu istituito – a questo fine – l’ufficio speciale del Genio Civile e, il 26 giugno 1902, con la Legge del Regno d’Italia n.245, ebbe vita il Consorzio fra l’Italia e le tre province di Bari, Foggia e Lecce, cui fu affidato il compito di costruire, prestare manutenzione e svolgere l’esercizio perpetuo dell’Acquedotto Pugliese. I lavori furono concessi in un unico appalto a “Società Anonima Italiana Ercole Antico e Soci Concessionaria dell’Acquedotto Pugliese” con la storica presenza dell’onorevole Giuseppe Pavoncelli a presiedere il Consiglio di amministrazione del consorzio. I lavori, videro, altresì,  il prezioso intervento dell’ingegnere Camillo Rosalba e del politico ed esponente del Partito Radicale Storico, Matteo Renato Imbriani, che si batté affinché la Puglia avesse un Acquedotto funzionale ed efficace a migliorarne le condizioni igenico-sanitarie della sua popolazione.

La storia dell’Acquedotto Pugliese viene raccontata dalla mostra itinerante “La fontana racconta” che ha come simbolo-emblema la fontanina in ghisa, denominata “cape de firr”, che è ospitata dal Comune di Cassano ed è stata inaugurata nella prima serata dello scorso 21 luglio.

La mostra – aperta al pubblico dal 24 luglio al 25 agosto, dalle ore 18.30 alle ore 20.30 – è visitabile gratuitamente presso gli spazi del Museo del Territorio di Cassano e dell’Alta Murgia sito in via Sanges ove sono esposti sessanta scatti fotografici che narrano, attraverso delle immagini di inestimabile valore sociale, la storia che ha avuto come protagonista l’Acquedotto Pugliese.

In questa mostra si ospitano, altresì, cimeli provenienti da alcune collezioni private che rappresentano l’igiene e la cura nei tempi antecedenti l’arrivo dell’acqua nelle Puglie” ha affermato il Consigliere di Amministrazione di Acquedotto Pugliese, Francesco Crudele invitando i presenti e, più in generale, la comunità cassanese a non dare per scontato questo bene prezioso, oggetto di numerose tutele nazionali e internazionali. Molti sono gli scatti che ritraggono gli abitanti di alcuni comuni pugliesi tra i quali si annoverano Acquaviva delle Fonti, Sammichele di Bari e Conversano che si raccolgono nelle piazze per vedere l’arrivo dell’acqua;

il primo zampillo delle acque provenienti dal fiume campano “Sele”, sgorgò il 24 aprile 1915 dalla fontana monumentale, sita a Bari in Piazza Umberto, alla presenza della festante popolazione che vi si era radunata per l’occasione.

A Cassano, nel passato, le fontane sono state fonte di aggregazione sociale” ha dichiarato lo studioso Vito Campanale durante il suo breve intervento mirato a condividere il nostalgico ricordo di una popolazione “semplice”, che socializzava recandosi alle “cape de firr” per prendere l’acqua;

nel passato, le fontanine in ghisa – ha ricordato lo scrittore – son state anche scenario degli appuntamenti per gli innamorati” affermando, altresì, che a Cassano molteplici sono state le petizioni per provvedere alla bonifica per il ristagno delle acque.

Le fontanine dell’Acquedotto Pugliese oggi rappresentano un inestimabile valore patrimoniale, storico e sociale presente in tutti i Comuni della Regione Puglia e rintracciabili attraverso l’applicazione per smartphone, “FontaninApp”. Questo servizio posto a beneficio della cittadinanza e del turismo, censisce le fontane comunali e nasce allo scopo di trovare la fontanina più vicina alla posizione dell’utente, dando risalto anche al fine ecologico: l’iniziativa si propone, infatti, di eliminare, quando si è fuori casa, l’utilizzo delle bottigliette d’acqua in plastica, favorendone – oltre al risparmio economico – una scelta per il benessere ambientale.

Le fotografie della costruzione a mano libera ricordano anche le fatiche ed i sacrifici degli operai impegnati nella costruzione del canale, che vi hanno perso la vita in nome del benessere collettivo. A tal proposito è importante ricordare chi si è sacrificato, mettendosi a disposizione degli altri” ha affermato nella giornata del taglio del nastro inaugurale, il Sindaco di Cassano delle Murge, Davide Del Re.

La mostra ha, altresì, lo scopo di insegnare ai più piccoli quale fosse la vita all’interno dei comuni nei periodi antecedenti l’arrivo dell’acqua, riscoprendo la storia e l’identità della nostra terra” ha concluso l’ex Sindaco di Capurso e delegato dell’AQP, Francesco Crudele dichiarando che il rapporto di collaborazione tra Acquedotto Pugliese e le amministrazioni locali si sta infittendo sempre più.

Nei locali della mostra sono esposte alcune delle attrezzature originali che ricordano l’arrivo dell’acqua nella nostra terra: importante a tal proposito è la manopola di erogazione dell’acqua, già progettata per le fontanine nel lontano 1915, utile a prevenirne lo spreco di questo bene prezioso che segnò un miglioramento per le condizioni di vita precarie che, in quegli anni, si registravano nella nostra Regione.

L’Acquedotto Pugliese, l’unico interconnesso, rappresenta – dunque – un’imperdibile pagina della nostra storia che è possibile rievocare grazie al progetto accolto dal Comune di Cassano.

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