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La morte di Giulia ci dia il coraggio di continuare la lotta

di Raffaella Casamassima, avvocata

Oggi 25 novembre si celebra la giornata internazionale per la lotta alla violenza contro le donne.

Dopo la morte di Giulia Cecchettin questa giornata appare come l’ennesimo inutile tentativo di sensibilizzare uomini, donne, insegnanti, Magistrati, Forze dell’Ordine, alla parità di genere, al diritto di vivere una vita senza violenza, al diritto di tutti i bambini a vivere in contesti familiari sani, lasciandoci senza speranza.

Ma proprio la morte di Giulia, per il modo in cui è avvenuta – tenendo l’Italia col fiato sospeso e il cuore legato ad una flebile speranza – deve darci la forza di continuare a lottare per il diritto alla vita ed alla libertà.
Vi sono comportamenti sentinella che dicono che potremmo essere in pericolo: controllo, manipolazione, eccessiva gelosia spesso possono sfociare in atti persecutori, violenza fisica, psicologica, revenge porn.
Quello che si può fare è chiedere aiuto telefonando al numero 1522 che fornisce consigli e supporto anche a persone non direttamente interessate dalla violenza.

Siamo consapevoli che dire “denuncia” non basta più perchè il timore del giudizio, la paura delle conseguenze spesso sono più forti di una denuncia.

Sappiamo che caserme, tribunali, servizi sociali, case rifugio, processi, non sono altro che l’ennesimo incubo dopo le violenze.

La storia di Giulia racconta che aveva individuato nei comportamenti del suo aguzzino qualcosa di insano e che forse era troppo tardi per la sua richiesta di aiuto a quelle amiche che non hanno saputo leggere in quella richiesta che il pericolo era dietro l’angolo.

Quello che consegnamo, con queste poche parole, alle donne vittime di violenza, alle donne che si sentono in trappola del proprio compagno, marito, fidanzato, è un’opportunità.

Chiamando il 1522 avrete la possibilità di parlare, senza subire giudizi, e chiedere consigli. Quello che speriamo voi facciate è darvi l’opportunità, chiamando quel numero, di poter uscire dalla violenza e vivere finalmente libere.

Presidente No More – Difesa donna

Un pensiero su “La morte di Giulia ci dia il coraggio di continuare la lotta

  • NoAllaViolenzaSulleDonne

    Sensibilizzate anche chi porta la divisa perché avere il coraggio di denunciare per chi è vittima di minacce, violenza e stalking, se incontra un militare maschilista, inopportuno, orso e che si prende gioco della vittima la fa sentire giudicata e condannata due volte. Una vittima se ha la minima indecisione e incontra questi pessimi servitori dello stato ( e ce ne sono) di sicuro le fan passare la voglia di denunciare.

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