Nuova scadenza (il 15 marzo) per la “rottamazione quater”
di Massimo Arganese
Si riaprono i termini della rottamazione quater, con la possibilità di pagare entro il 15 marzo 2024 le prime due rate scadute. Le commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera hanno infatti approvato un emendamento al decreto Milleproroghe che prevede il differimento del termine di pagamento delle rate da corrispondere nel 2023 e di quella in scadenza il 28 febbraio 2024.
Per l’ufficialità della proroga è comunque necessario attendere che sia pubblicata in G.U. la L. di conversione del Milleproroghe.
Inoltre, alla nuova scadenza si applicherà anche il termine di tolleranza di cinque giorni previsto dalla norma.
Il termine per la terza rata della rottamazione era fissato per il 28 febbraio 2024.
Con la nuova scadenza, ossia il 15 marzo 2024, i contribuenti in regola con il piano rateale potranno effettuare il versamento previsto. E lo potranno effettuare anche quelli che non hanno rispettato i termini previsti, in altre parole, rientrano tra i cosiddetti decaduti. Non verranno riaperti unicamente i termini, ma i diretti interessati avranno la possibilità di beneficiare della consueta tolleranza di cinque giorni.
Sostanzialmente la rottamazione quater ha permesso ai contribuenti di definire in maniera agevolata i debiti affidati all’agente della riscossione nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2000 ed il 30 giugno 2022.
La misura è stata regolata attraverso la Legge di Bilancio 2023. Costituisce uno degli strumenti della tregua fiscale e, soprattutto, permette di saldare le somme dovute a titolo di capitale, le spese per le procedure esecutive e i diritti di notifica, risparmiando sugli interessi, le sanzioni, gli interessi di mora ed il cosiddetto aggio. Che non vengono versati.
Circa tre milioni di contribuenti hanno fatto domanda per accedere alla rottamazione quater. I richiedenti si sono divisi tra quanti hanno optato per il versamento in un’unica soluzione e il piano rateale (l’86% delle richieste i contribuenti hanno optato per il pagamento rateale, mentre nel 15% dei casi hanno optato per il pagamento in rata unica), ma non tutti sono riusciti a rispettare il calendario per il versamento degli importi dovuti, ricordiamo che le prime due rate, 31 ottobre e 30 novembre scorso, ognuna pari al 10% del totale sanatoria.
Il Decreto Milleproroghe si inserisce proprio tra queste pieghe, offrendo ai contribuenti una nuova scadenza entro la quale mettersi in regola. Ma soprattutto allungando i tempi del terzo versamento per quanti sono in regola.
Questo significa, in altre parole, che il mancato o tardivo pagamento delle rate che dovevano essere corrisposte entro il 2023 o entro il prossimo 28 febbraio 2024 non determinano la decadenza della definizione agevolata. Purché si proceda al versamento dell’importo integrale entro e non oltre il nuovo termine del 15 marzo. Questa è, in estrema sintesi, la nuova soluzione inserita all’interno del provvedimento.
Riepiloghiamo brevemente le scadenze e quali tipologie di contribuenti coinvolgeranno:
- contribuenti in regola con il piano rateale: la scadenza prevista della terza rata è il 28 febbraio; la nuova scadenza è il 15 marzo 2024;
- contribuenti non in regola con il piano rateale: la prima rata era fissata al 31 ottobre 2023, la seconda rata era fissata al 30 novembre 2023 (per entrambe è stato possibile recuperare entro il 18 dicembre 2023). La terza rata è fissata al 28 febbraio 2024. La nuova scadenza è il 15 marzo 2024;
- contribuenti con sede o residenza nei territori colpiti dalle alluvioni in regola con il piano della rottamazione quater: seconda rata entro il 28 febbraio 2024. La nuova scadenza è il 15 marzo 2024;
- contribuenti con sede o residenza nei territori colpiti dalle alluvioni non in regola con il piano della rottamazione quater: prima rata era fissata al 31 gennaio 2024, la seconda al 28 febbraio 2024. La nuova scadenza è il 15 marzo 2024.
Ad oggi, le scadenze che abbiamo elencato non risultano essere ancora state ufficializzate, come già scritto in premessa, è necessario attendere che il Decreto Milleproroghe venga approvato ufficialmente, si spera nei prossimi giorni.
CdL Massimo Arganese
Studio Arganese & Partners