Foibe: a venti anni dalla legge del ricordo
Riceviamo e pubblichiamo.
il Giorno del Ricordo, quest’anno, assume un’importanza particolare. Infatti, ricorre il ventesimo anniversario dell’approvazione della Legge numero 92 del 2004 che ha istituito questa celebrazione.
Il 10 febbraio nella nostra Cassano e in tantissime piazze italiane, i cittadini si ritrovano per non dimenticare.
Perché il Ricordo è una cosa importante, perché allontana l’oblio e ci consente di rammentare cosa accadde nel settembre-ottobre 1943 e dopo il maggio 1945, in quelle terre da sempre terre italiane, molte delle quali ci furono strappate e ormai sono parte degli Stati nati dalla dissoluzione della ex-Jugoslavia.
Ma non basta ricordare la tragedia delle foibe e dell’esodo. È fondamentale ricordare che l’adriatico orientale è sempre stato legato alla cultura italiana in maniera indissolubile. Già 2000 anni fa Strabone, uno dei più importanti geografi della storia dell’umanità, segnava a Pola il confine orientale d’Italia e poi lo stesso fece Dante Alighieri in un canto della Divina Commedia.
Un legame strettissimo, purtroppo strappato, ma che rivive nel ricordo che, a tanti anni di distanza, è il modo più vero per dare giustizia tardiva agli italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia e, con loro, a tutta la nostra Nazione.
Ma c’è, in Italia, chi ancora non si arrende all’evidenza dei fatti storici. Infatti, da determinati ambienti politici estremisti fuoriescono posizioni riduzioniste o giustificazioniste del dramma delle foibe. Pseudo intellettuali si autoassegnano il ruolo di storici e pubblicano, con la complicità di case editrici un tempo ben più autorevoli, dei libercoli dove si sminuisce la triste vicenda di chi fu ucciso e di chi venne costretto con la violenza a lasciare tutto. Questi signori arrivano a definire il Giorno del Ricordo una “falsificazione storica”.
Ma alle parole di questi personaggi, loro sì falsificatori della storia, alcuni vigliacchi purtroppo fanno seguire i fatti e notte tempo, come è loro stile, distruggono le targhe dedicate a Norma Cossetto, ai Martiri delle foibe e dell’esodo o imbrattano i muri con scritte deliranti. Come è accaduto l’anno scorso a Firenze e Genova ma anche qui a Cassano delle Murge. Episodi che purtroppo la stampa nazionale ha praticamente ignorato.
Noi, invece, siamo qui con la fermezza di chi sa quale è la via della verità e della giustizia.
Gentili amiche, cari amici,
Parlate dei Martiri delle Foibe, del dramma degli Esuli, raccontatene la storia, difendetene il ricordo. Fatelo per loro, per voi per i giovani.
Il Ricordo è importante. Si fa con le parole, con manifestazioni, ma anche intitolando luoghi pubblici e diffondendo i tanti libri, i fumetti o i materiali multimediali che raccontano, con la commozione della verità, quello che è successo.
Per questo è importante che le amministrazioni comunali intitolino vie, piazze, giardini o scuole ai Martiri delle foibe, agli Esuli istriani, giuliani e dalmati e a Norma Cossetto.
Che nelle Scuole si studi la verità su quei fatti.
Oggi, ed è la cosa più importante, commemoriamo una pagina triste della storia d’Italia. Commemorare viene dal latino e vuol dire “ricordare insieme”.
Solo così la nostra comunità, con le sue legittime differenze, può essere coesa e unita nel dire “Mai più violenza”.
Avv. Raffaella Casamassima
referente Comitato 10 Febbraio
A chi scrive voglio ricordare che la piazzetta intitolata a Norma Cossetto fu inspiegabilmente cambiata di nome considerato che era già intitolata ad un valoroso politico italiano quale è stato Pietro Nenni.
C’erano e ci sono tante strade senza nome che potevano avere una nuova dedica ed invece si fece quella scelta oltraggiosa.
Gli atti vandalici che si condannano non sono paragonabili a quella scelta inspiegabile e vergognosa che fu fatta dall’allora amministrazione comunale senza un minimo di sensibilità politica: un oltraggio alla storia di un uomo che tanto ha fatto per l’Italia e per la Repubblica.
Il vostro agire politico è mosso da odio e rancore politico ma soprattutto ignoranza. Volete rispetto ma non lo date.